A livello nazionale, regionale e locale sono presenti norme, dichiarazioni, proclami sui diritti della persona malata, nelle diverse situazioni in cui questa si può trovare, dal malato cronico al bambino.
L’obiettivo è quello di tutelare un complesso di diritti non specificatamente previsti dalle leggi civili e penali dello Stato e garantire alla persona, quando le condizioni di salute o di vita sociale non sono più ottimali, rendendola più debole ed esponendola alla dipendenza, una vita e un’assistenza qualitativamente degna.
Per chi si ammala o perde la propria autonomia, è normale provare un senso di sgomento di fronte alla nuova condizione d’impotenza e di dipendenza e alla necessità di entrare in contatto con persone e strutture sanitarie e sociali. Questa situazione provoca nella persona non solo paura per lo stato della propria condizione di salute, bensì anche angoscia e ansia per il profondo cambiamento di abitudini e stile di vita che questa nuova situazione comporta.
Anche qualora la persona stessa, per età o per la malattia, non fosse in condizione di rendersi conto di quanto avviene, la famiglia che vive la situazione di cambiamento e di nuova dipendenza ne è comunque consapevole.
Il rispetto della persona assistita e della sua vita privata è un diritto fondamentale che non può essere affidato alla dichiarazione di principi e regole emanate dallo Stato o stabilite da leggi regionali e regolamenti aziendali, bensì è un aspetto che richiede impegno, attenzione e sensibilità individuale da parte degli operatori sanitari che sono in contatto con l’assistito a qualsiasi livello.